giovedì, marzo 29, 2007

Al Dottore


Quanto vino,
quante asteroidi,
han riempito
le emorroidi!!
Sono sempre bei ricordi
di quel gruppo di balordi
Finalmente uno è dottore
che fa rima con ...
... Orione!!!
GRANDE FRA!!!
104 PURE IO
PORCO ..
... ZIO!!

mercoledì, marzo 28, 2007

Mañana Italia

Cari e care domani so a Roma!!!
Me fa un sacco strano il fatto che domani sono in Italia un'altra volta...
Peró pia bè rivedè il fratellino e tutti quanti
bona
scusate ancora per la stringatezza dei miei post ma sono arrivato al limite dell'allucinazione da video del computer...
Anyway:
scout di tutto il mondo: ÄRRIVO!!!!
Ciaooooooooooo
spina

Missione nº 1 e 10

Per Alex (La Coruña)
missione numero 1 e 10 fatte>> c'avemo i moscioli!!!!!!!

c'è chi se ne vá...

E' stato strano vedere il mio compañero de piso aleman che se ne stava andando..
..
E' strano vederlo nei suoi occhi
E' strano perchè una casa porta il vissuto, le risa, la complicitá, l'amicizia...
Alex è stata proprio una persona speciale!!
Adios amigo
espero de encontrarte
de nuevo
por la calle!!!

la mamma è sempre la mamma!!

venerdì con mooooolta sorpresa si sono presentate nella mia casa dolce casa mi mamma e mi sorella...
Sono stati veramente dei bei giorni: mi mamma è sempre piú matta e mi sorella è veramente piacevole.
Con Roberta in particolare è stato proprio bello parlare, vederla crescere e scherzare insieme...
.. ho ritrovato quella complicitá che mi mancava da ormai tanto tempo!!!
Scusatemi se sono stringato ma sono due ore che sto davanti al computer e sto a diventá ciambotto!!!

A Madrid si parla Inglese...


Comincio questo con questo commento anche perchè le cose successe questi giorni sono state molte...
Rispetto a quanto scritto sotto, delle mie costanti imperfette sono lieto di comunicarvi che alla fine...
.. I Won!! o We Won!!
Anyway
c'è una nuova persona nella mia vita...
.. non so come andrá sta cosa comunque pia moooooolto bene!!

venerdì, marzo 23, 2007

Le costanti imperfette

Immaginate di trovare una ragazza molto carina: lentiggini, mezza rossa, occhi a mandorla(papá inglese, mamma cinese)...Immaginate anche che questa ragazza ha una storia un po' particolare: vive in Inghirlandia, ma per 16 anni è stata nei Caraibi... che tipo a 19 anni se ne è stata in giro per tre mesi per tutta Europa..il pensiero che ti viene è ...
Gotas
Somos mezclas
de increibles hechos
el encuentro
situaciones
Somos gotas
que bañan
estos tiempos
Sentado in mi cama
enfueco momentos
momentos de risas
momentos en los que
los ojos juegan
en los encuentros
de gotas bailantes

Poi, ad un tratto la baci e lei ti fa.... "vedi la settimana scorsa mi è venuto a trovare il mio ex tipo e io non me lo aspettavo peró è ancora innamorato di me... quindi non so... non voglio far soffrire nessuno!!" Il che mi ha ricordato un po' qualche esperienza giá avuta nel passato...
.. Le Costanti Imperfette!!

lunedì, marzo 19, 2007

Il "Roscio"

Non so cosa dire quando sento di una persona che muore a 25 anni sulla strada tanto più se quella persona la conoscevi. Mi fermo e penso. Ho paura. Paura che la vita sia qualcosa di estremamente fragile. Conoscevo Umberto "Il Roscio", da quando facevo le elementari. Mi ricordo che lui stava nella classe accanto e che dopo la scuola ci fermavamo a tirare due calci al pallone sul campetto di cemento. Insieme giocavamo nella stessa squadra: il Libertas Trave e ci rincontrammo poi alle superiori dove lui frequentava un'altra sezione. Mi ricordo che insieme siamo andati in settimana bianca e che con Verox e Pitto stavamo in camera insieme dove marinavamo ampiamente l'ora di compiti obbligatori per guardare Holly e Bengy ed esultare come degli scemi quando segnavano.
Mi ricordo di averlo visto quest'estate, con il suo sorriso sempre felice di salutarmi anche se in realtá era dalle superiori che c'eravamo ampiamente persi di vista..
Fa male pensare alla morte di un conoscente. Fa male perchè è sempre qualcosa di innaturale. Giá mi era capitato con David Casaccia qualche anno fá e anche lì mi sembrava qualcosa di innaturale.
Rimane in me, comunque, un grande vuoto e una grande tristezza.
Ciao Roscio!!

Fahrenheit 9/11

Mi è capitato ultimamente di rivedere quel bellissimo documentario di Michel Moore. A 4 anni dall'inizio della guerra in Iraq è tutto il mondo che si domanda fino a che punto possono arrivare le menzogne, la ragion di stato, l'imperialismo .
Oggi, giorno del quarto anniversario della guerra in Iraq, muoiono diciotto persone e 37 sono i feriti. Siamo ormai un pubblico atomizzato e abituato a questi tipi di cifre. Ormai non ci spaventano. Non penso che riusciamo piú in qualche modo a renderci conto della proporzione di una mattanza tanto grande. Non ce ne rendiamo conto e continuiamo a delegare la nostra fiducia con il nostro voto a gente che attraverso la pressione delle lobby militari porta avanti l'interesse della ragion di stato su tutto e su tutti.
Ricordo quel 19 marzo 2003. Era il mio primo anno a Bologna. E mi ricordo anche i mesi precedenti a quel giorno. Mi dicevo: "No, non lo possono fare!".
E invece accadde, come accade oggigiorno questo bollettino di morte.
Si pensa che dall'inizio della guerra siano morte tra le 100 e le 500 mila persone.
E tutto questo perchè?
Riguardo Fahrenheit 9/11 e la gente da la colpa ad Al Queida.
Io la chiamo imperialismo, la chiamo violenza accettata, la chiamo con il suo nome: Dominio e Potere!
A 4 anni dall'inizio di questa guerra mi fanno schifo i vari Berlusconi che fanno ancora in maniera del tutto populistica e propagandistica il "tifo" per gli americani.
Mi fanno schifo tuttavia anche i signori del governo che in maniera altrettanto populistica difendono le loro posizioni su presunte missioni di pace non chiamandole con il proprio nome: Dominio e Potere!

venerdì, marzo 16, 2007

Un motivo in piú per andare a Roma sabato prossimo

Dal Il Manifesto di ieri

L'Italia spara con «Achille» «In appoggio sulle retrovie»Insieme agli spagnoli i nostri uomini impegnati a supporto dell'offensiva nel sud dell'Afghanistan.

Il governo: «E' una missione di sostegno, impermeabilizzano i confini a sud». An: «Stanno combattendo»Alberto D'ArgenzioSara MenafraLe truppe italiane in Afghanistan da lunedì scorso si muovono in appoggio all'operazione Achille.

Dunque combattono, seppure nelle retrovie dell'ovest e non nell'occhio del ciclone a sud del paese, e se serve sparano. A dare la notizia ieri mattina è stata l'agenzia di stampa spagnola Efe, visto che l'iniziativa coinvolge anche i militari iberici membri della Forza di reazione rapida (Qrf) comandata dal generale italiano Antonio Satta. Era tutto previsto da tempo. Pure, quando la segnalazione comincia ad ingrossarsi sulle agenzie italiane, i leader dei principali partiti della sinistra radicale italiana chiedono chiarimenti. Lo fa Oliviero Diliberto dei Comunisti italiani: «Chiediamo che il governo faccia sentire in modo chiaro la sua voce al fine di conoscere la verità, tanto più alla vigilia del dibattito sulla missione in Afghanistan». E più tardi lo segue il segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano: «Penso che il governo debba chiarire immediatamente, perché sono contrario a qualsiasi forma di coinvolgimento delle nostre truppe in azioni di guerra».E infatti il governo parla e nella sostanza non smentisce di una virgola la notizia filtrata dalla Spagna. Il sottosegretario alla Difesa Lorenzo Forcieri si presenta alla commissioni Difesa ed Esteri del senato e spiega che spagnoli ed italiani sono impegnati ad «impermeabilizzare» la frontiera tra le province occidentali (Farah, Herat, Ghor e Badghis) e quella meridionale di Helmand, in cui si sta svolgendo l'offensiva di primavera, ovvero l'«operazione Achille»: «Sono normali operazioni di controllo e vigilanza del confine, per evitare che gli interventi in corso nella zona sud possano ripercuotersi nella zona controllata dai militari italiani e spagnoli». Il commento del portavoce dei socialisti spagnoli, Diego Lopez Garrido, che a Madrid è coinvolto in una polemica in parte analoga a quella che si svolge in Italia, è un po' più timido: «La zona vive una chiara situazione di pericolo, se non fosse così non avremmo inviato lì delle truppe. Ma ripeto: le truppe spagnole non sono in missione di guerra ma di pace». Le fonti di governo spagnolo, però, confermano il racconto dell'agenzia Efe e del sottosegretario Forcieri: i soldati spagnoli, italiani e olandesi di stanza nella provincia di Herat sono stati chiamati dai comandi della Nato a rendere impermeabile la frontiera con la provincia di Helmand, dove canadesi, britannici ed ancora olandesi stanno portando avanti l'offensiva contro i talebani. Sul campo le truppe avrebbero un ruolo di supporto all'attacco, con l'obiettivo di impedire che gruppi di soldati nemici possano scappare sotto la pressione delle truppe dell'Alleanza atlantica. In concreto vuol dire che aumenta comunque il rischio di combattimenti e faccia a faccia con i talebani e che, per quanto in una posizione di controllo, le truppe stanno partecipando alle operazioni belliche e continueranno a farlo almeno fino al 10 aprile. Non a caso nell'operazione, che formalmente non fa parte della «Achille» anche se risponde allo stesso dispositivo, sono stati usati gli uomini della Forza di reazione rapida diventata «pienamente operativa» dopo il vertice Nato a Riga del novembre scorso: 25.000 uomini equipaggiati con armi altamente tecnologiche e capaci di agire in 5-30 giorni in qualsiasi angolo della Terra. «Il dispiegamento degli uomini lungo il confine - ci spiega una fonte vicina all'Esercito - è una tipica operazione di copertura. Cattura l'attenzione del nemico in un punto, mentre lo si attacca dall'altro lato. E' chiaro che una azione di questo tipo è a tutti gli effetti all'interno della stessa regia che gestisce l'offensiva».Sebbene quella di governi italiano e spagnolo non somigli neppure ad una smentita, la discussione si placa immediatamente. Lasciando il microfono ad Alfredo Mantica di Alleanza nazionale che chiosa: «Il sottosegretario Forcieri ha dato una risposta trasparente ammettendo la presenza di militari italiani e spagnoli impegnati in un'operazione di contenimento. Ciò conferma che il comando Isaf è unico e che le nostre sono truppe di combattimento, pronte ad intervenire in caso di attacchi dei talebani. Sorprende il fatto che stamattina qualcuno dal ministero della Difesa abbia smentito».

lunedì, marzo 12, 2007

17 marzo

Riporto con piacere..

Comitato 17 marzo:contro tutte le guerre

Costruiamo insieme una grande manifestazione nazionale
per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan e da tutti i fronti di guerra
Per il 17 marzo è stata lanciata a Nairobi dal Forum Sociale Mondiale la giornata mondiale contro la guerra, nell’anniversario dell’invasione USA dell’Iraq. In tutto il mondo, milioni di persone chiederanno la fine delle guerre, a partire da Iraq e Afghanistan, la chiusura delle basi, il disarmo atomico. In quei giorni, il Parlamento italiano voterà sul rifinanziamento delle missioni, Afghanistan in primis. Per questo facciamo appello a tutte/i coloro che condividono il sogno della pace e della giustizia, affinché si costruisca anche in Italia la giornata mondiale contro la guerra.
Il movimento contro la nuova base USA di Vicenza ha segnato con la straordinaria manifestazione del 17 febbraio una svolta contro le politiche belliche del governo, per una nuova stagione di lotte che rompa la complicità dell’Italia con la guerra permanente. L’imposizione della base USA è una scelta contraria alla volontà popolare ma anche una strategia di complicità alla guerra di USA e NATO, con il sostegno alla produzione bellica e l’aumento spropositato delle spese militari fino alla sciagurata decisione di acquistare dagli USA per 13 miliardi i bombardieri Joint Strike Fighter: una politica che si dice multilaterale ma che rimane di guerra, per fare dell’Italia una piccola-grande potenza, agevolando l’espansione nel mondo dei propri gruppi economico-militari.
Sulla guerra Prodi è crollato al Senato, travolto dalle sue contraddizioni a sinistra e a destra. Il Prodi-bis, rimesso in piedi con ulteriori contributi da destra, sfida i movimenti, quello NO-Tav, imponendo l’Alta velocità, l’ambientalismo con i rigassificatori, il movimento no-Vat abbandonando i moderatissimi DICO; e collide con il movimento no-war, affermando piena fedeltà a Usa e Nato, confermando le missioni belliche e la base a Vicenza
Viene meno l’illusione del “governo amico” e nasce per chi ama la pace la responsabilità di costruire una nuova opposizione sociale alle politiche di guerra, dando continuità al movimento dopo il 17 febbraio e contestando la politica estera del Prodi-bis. E il primo obiettivo, oltre a vincere la lotta contro il Dal Molin, è il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, annullando la complicità con la guerra NATO. La lotta di Vicenza è diventata di tutti/e: così deve essere per quella contro l’intera politica di guerra, partendo da chi sul territorio contesta la militarizzazione crescente.
Vogliamo costruire insieme una grande manifestazione nazionale a Roma come seconda tappa del percorso iniziato dalla popolazione vicentina, congiungendo il NO ALLE BASI e il NO ALLE MISSIONI MILITARI, e le lotte sui territori all’opposizione nazionale e internazionale alla guerra, accompagnandola con la forte richiesta ai parlamentari di votare contro il decreto e il rifinanziamento della missione in Afghanistan.
PER IL 17 MARZO A ROMA. PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALL’AFGHANISTAN E DAGLI ALTRI FRONTI DI GUERRA. PER LA CHIUSURA DELLE BASI MILITARI USA-NATO, PER VINCERE LA LOTTA CONTRO LA BASE DAL MOLIN. NO ALLE SPESE MILITARI. SOSTEGNO ALLA RESISTENZA DELLE POPOLAZIONI IN LOTTA, DA VICENZA AI PAESI INVASI E OCCUPATI.

Comitato 17 marzo


Per chi fosse interessato a Bologna c'è un'assemblea pubblica al VAG
GIOVEDI' 15 MARZO ORE 21 - VIA PAOLO FABBRI 110>>>
con Maurizio Ricciardi (ricercatore della facoltà di Scienze Politiche ;Bologna) e Alessandro Palmi (comitato contro le basi U.S.A. in Italia)

Per chi volesse partire da Bologna per la manifestazione potete avere informazioni scrivendo una mail a le13409@iperbole.bologna.it

Succedeva 30 anni fá..



Come l'11 settembre sará sempre ricordato nel mondo per quello che successe alle torri gemelle di New York, mentre in quella stessa data, ma nel 1973 moriva, grazie al colpo di Stato degli stessi Americani in Cile, il presidente Salvador Allende, l'11 marzo è un'altra data storica: in questa data tre anni fa venivano fatti saltare dai gruppi organizzati di Al Queida i treni che fecero piú di 100 morti e traumatizzarono la cittá dove mi trovo ora.
Tuttavia 30 anni fa, 11 marzo 1977, succedeva un altro fatto: Francesco Lorusso veniva ucciso barbaramente dalle forze di Polizia.

Questa è la cronaca di quello che accadde: per non dimenticare!!!



Dal libro "In Ordine Pubblico" di autori vari - 2003 - curato da Paola Staccioli - Editore Associazione Walter Rossi


La mattina dell'11 marzo 1977 a Bologna, in seguito a un contrasto sorto nell'Istituto di Anatomia fra alcuni militanti del movimento e il servizio d'ordine di Comunione e Liberazione, i giovani del gruppo cattolico si barricano all'interno di un'aula, invocando l'intervento delle forze di polizia. Appena giunti sul posto, con mezzi spropositati, i carabinieri si scagliano contro gli studenti di sinistra intenti a lanciare slogan. La carica fa subito salire la tensione. Nel corso degli scontri successivi, che interessano tutta la zona universitaria, Francesco Lorusso, 25 anni, militante di Lotta Continua, viene raggiunto da un proiettile mentre sta correndo, insieme ai suoi compagni, per cercare riparo. Muore sull'ambulanza, durante il trasporto in ospedale. Alcuni testimoni riferiranno di aver visto un uomo, poi identificato nel carabiniere ausiliario Massimo Tramontani, esplodere vari colpi, in rapida successione, poggiando il braccio su un'auto per prendere meglio la mira. Lo sparatore, arrestato agli inizi di settembre e scarcerato dopo circa un mese e mezzo, sarà in seguito prosciolto per aver fatto uso legittimo delle armi. Quando si diffonde la notizia dell'assassinio, migliaia di persone affluiscono all'Università. Dopo che il corteo, partito nel pomeriggio, viene disperso da violente cariche, una parte dei manifestanti occupa alcuni binari della stazione ferroviaria, scontrandosi con la polizia, mentre altri si dirigono verso il centro della città e sfogano la propria rabbia anche infrangendo le vetrine dei negozi. Le iniziative di protesta dei giorni successivi sono duramente represse. Numerosi i fermi e gli arresti. Finiscono in carcere, tra gli altri, i redattori di Radio Alice, emittente dell'area dell'Autonomia Operaia chiusa dalla polizia armi alla mano. [NOTA: a tale proposito, vedi l'articolo "le ultime voci di Radio Alice"]. I fatti di Bologna caricano di tensione l'imponente corteo nazionale contro la repressione che si svolge il 12 marzo a Roma. Bottiglie molotov vengono lanciate contro sedi della DC, comandi di carabinieri e polizia, banche, ambasciate. Gli scontri nelle strade sono violenti, e in alcuni casi si svolgono a colpi di arma da fuoco. Ai compagni, ai familiari e agli amici di Lorusso si impedisce intanto di svolgere il funerale in città e di allestire la camera ardente nel centro storico, mentre il contatto ricercato dai militanti del movimento con i Consigli di Fabbrica e la Camera del Lavoro è reso difficile dalla posizione intransigente assunta dalle organizzazioni della sinistra storica. La frattura con il PCI raggiunge il suo apice nella manifestazione contro la violenza, organizzata per il 16 marzo a Bologna dai sindacati confederali, con la partecipazione, tra gli altri, della DC, partito che il movimento aveva indicato quale principale responsabile dell'assassinio. In quell'occasione al fratello di Francesco fu vietato l'intervento dal palco.





giovedì, marzo 08, 2007

MISSIONE Nº3

PER ALEX
HO BECCATO ALBERTO!!

cosa incontri nella metropoli...

Allora
racconto breve ma interessante:
l'altra sera stavo con un po' di miei amici spagnoli del collettivo di Sc. Politiche. Eravamo stati a cena a casa di una ragazza (tra l'altro ad un certo punto è comparso alexino, ma questa è un'altra storia). Poi siamo stati all'Alarma che è un centro sociale che sta in uno dei quartieri piú multietnici di Madrid: il Lavapiès. Festa simpatica, gente simpatica, musica un po' di merda, bevute... a raggio!!
A un certo punto compare il mio compare amico bolognese-savonese: Roberto. Stiamo ancora un po' e ce ne andiamo verso la piazzetta del Lavapiès. Andiamo in un locale che non conoscevo assolutamente (e che mai mi potró ricordare il nome). Si prende una birra, si scende le scale e si trova un ambientino formato da soli tavolini e sedie. Tipo l'Africano a Bologna però al contrario tra sopra e sotto. Intanto avevamo giá bevuto abbastanza e non contenti stavamo continuando nella nostra impresa nº5: distruggerci tantissimo. Eravamo con altre due splendide fanciulle: una di Milano e l'altra di Lucca (credo).
A un certo punto arrivano dei tipi spagnoli che dal nulla cominciano a suonare nelle proprie panche come fossero delle cajas gitanas (tamburi o casse gitane).
Dopo un po' arriva una ragazza che comincia a cantare in flamenco e nel delirio della serata, uno dei matadores dei tamburi abbozza a cantarci Guccini (questo era Gitano).
E la sensazione è stata bellissmia della serie cosa non pensi e cosa trovi nella metropo

lunedì, marzo 05, 2007

Il Bidè: teoria antropologica sull'europa continentale

Un po' di sere fa, come al solito con gli italiani stavamo parlando di merda!! Si lo so è un argomento che piace un po' a tutti e anche alle donne...
Comunque c'erano anche un po' di ragazzi francesi. Il che dibattemmo sull'uso del bidè!! Gli facciamo: " ma voi per cosa lo usate??" e loro..." per lavarci i piedi".
Ecco allora la teoria:
agli italiani fondamentalmente ci puzza il culo. Ed è una cosa intrinseca nei nostri culi. Ai francesi je puzza i piedi!! Ora che succede: noi con il bidè ci si pulisce il culo mentre i francesi se pulisce i piedi.
Il risultato allora sará che ai francesi je puzza il culo mentre a noi ce puzza i piedi!!