giovedì, giugno 12, 2008

¿Una Larga Historia? .. Una storia lunga? - Parte seconda

Jordi, come avrete ben captio, é un po' nazionalista. Amante del viaggio ha passato un anno della sua vita negli USA dove come au pair. Ha, dunque, quella mentalitá un po' consumista che si pu{o ben notare in tutti gli statunitensi. Tuttavia é un bravo guaglione ed é uno cui piace emozionarsi con il semplice stare a contatto con la natura e stupirsi di essa. Alla fine é un buonissimo compagno di viaggio con cui é piacevole conversare e divertirsi. Il sabato comincia dunque con una sveglia alle otto e partenza da casa mezz'ora dopo. é incredibile il traffico della mattina, anche in un giorno festivo. Quito é cosí!! Un enorme agglomerato di case collegate tra loro da un sistema di trasporti fatto di auto, bus, auto.. e ancora bus. Si snoda su due valli di cui una é la principale e l'altra é la prosecuzione in larghezza della cittá. Trenta km di lunghezza e 6 di larghezza per 2 milioni di persone..
Nel lato ovest svetta il Volcán Pichincha come se fosse il padrone della cittá.
Tornando al viaggio verso Otavalo é stato incredibile il solo uscire da Quito. Le Ande sono da sole un paesaggio incredibile fatte di verticalitá e di repentini altopiani. Quito, da sola, rappresenta un paesaggio raro essendo immersa tra boschi. Scendendo di qualche centinaio di metri sul livello del mare si nota come la vegetazione sia formata da alberi bassi e piccole piante. Le cime dei monti sono totalmente spoglie. La Panamericana, la strada che collega tutto l'ovest del sud america, raccoglie questi paesaggi e chissá quali altri!!
Auto e villaggi collegati da strade sterrate, fanno da sfondo a questo paesaggio. Lo sguardo intanto si perde tra aridi canion mentre la mente e il corpo vorrebbero fermarsi per l'eternitá..
Arriviamo ad Otavalo dove esiste uno dei mercati indigeni piú fiorenti sin dall'epoca preincaica. Il mercato si divide in tre parti ubicato in punti differenti del villaggio: quello degli alimenti, quello dell'artigianato e quello degli animali. Il primo oltre ad essere contornato dalla classica frutta tipica ripete scene giá viste nel paese che apparentemente potrebbero sembrare barbare.. come teste di maiali e di capretti per tutti i lati.. con vari sbudellamenti di animali..
In realtá é qualcosa di estremamente naturale..
.. Arrivati un po' troppo tardi (mezzogiorno) non facciamo in tempo a vedere il mercato degli animali mentre ci dirigiamo nell'ultimo, quello dell'artigianato, che é anche quello un po' piú "gringo"!! I migliaia di colori che invadono questo mercato sono allo stesso tempo impressionanti!! Mi sarei aspettato peró di vedere gli artigiani all'opera cosa che non é avvenuta (mia unica aspettativa)..
Dopo qualche compra giriamo per le strade del villaggio cercando angoli di mondo che sappiano sfogare la nostra sete di paesaggi. Incontriamo la vecchia stazione ferroviaria e, dopo qualche strada incrociamo con lo sguardo il vulcano che sovrasta il villaggio. Sembra qualcosa di magico perché, immerso come tutte le montagne circostanti da nubi, sembra nascondere segreti e misteri.
Andiamo via da Otavalo soddisfatti..

continua..

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