mercoledì, gennaio 24, 2007

Ma che ce stamo affá?

é vergognoso il fatto che Prodi e il suo fido amichetto D'Alema continuino a tenere una posizione cosí dura e inappellabile sopra la missione in Afganistan e sopra la base Usa di Vicenza.
Non è una questione di essere della sinistra radicale, di essere riformisti o meno.
La guerra in Afganistan è una guerra di invasione che non ha portato ne alla pacificazione del paese ne alla cosiddetta apertura democratica.
In Afganistan la questione è forse anche peggiore di quella irakena. Lá se non altro i militari italiani dovevano addestrare le truppe irakene, mentre li occupano insieme alla Nato un territorio e di quando in quando sono anche i comandanti della missione.
Il risultato dopo 5 anni cos'è???
Per quanto riguarda la base militare a Vicenza, si delineano ancora tratti di dipendenza dagli Usa. Non si capisce perchè dopo la fine della guerra fredda (e non avevano senso neanche prima) l'Italia deve accettare la presenza militare Usa nel nostro stato. L'Italia ripudia la guerra e gli Usa la fanno e la continuano a fare in maniera unilaterale e incondizionata.
Non si capisce perchè Prodi, pur di andare avanti nella sua battaglia persa (perchè anche in Afganistan la guerra non è vinta) debba affidarsi ai voti della CDL. Non si capisce perchè invece di appoggiare una tesi favorevole al confronto parlamentare sulla possibile via d'uscita da quella situazione si continui ad andare avanti su questa strada. Non si capisce perchè la passata finanziaria vedeva un aumento sostanziale delle spese militari e tutto quel monte di tasse in più ai lavoratori. E per finire non si capisce ancora il ruolo di Rifondazione e della sinistra in tutta questa baraonda di imperialismo. Allora che cambia dal centro sinistra al centro destra?



APPELLO DEL COORDINAMENTO DEI COMITATI NO AL DAL MOLIN

SABATO 17 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE A VICENZA,
CONTRO LA GUERRA E LE BASI DI GUERRA, PER LA PACE E LA GIUSTIZIA

Una mobilitazione unitaria che pone al suo centro il NO alla base Usa a
Vicenza, uno degli strumenti di guerra.

Il popolo dei vicentini è contrario alla decisione assunta dal Presidente
del consiglio Romano Prodi, dal Sindaco di Vicenza Enrico Hullweck e dalla
Presidente della provincia Manuela Dal Lago di concedere il territorio
vicentino per la costruzione di una base militare con un impatto ambientale
e sociale devastante. La contrarietà è ampia e coinvolge tutti: cittadini,
movimenti, sindacati, partiti, associazioni, membri nelle istituzioni ed
Enti locali.

Sulla base di Vicenza si pongono due questioni:

- la pace, l’Italia sta facendo passi importanti per restituire
all’Europa protagonismo ed autonomia, mentre sul “caso” Vicenza il governo
è in contraddizione con gli atti fin’ora compiuti rispetto alla politica
estera e inficia l’esercizio della stessa sovranità nazionale ;

- il rapporto con la comunità locale, la quale non può essere irrisa
ma va ascoltata. La politica non può alzare un muro tra se stessa e la
comunità. I cittadini devono potersi esprimere e contare.

Per questo noi, invitiamo tutte le donne, gli uomini, le ragazze e i
ragazzi, le organizzazioni della società civile, i sindacati, i movimenti e
gli Enti Locali a partecipare alla manifestazione internazionale che si
terrà sabato 17 febbraio a Vicenza.

Una manifestazione pacifica, di popolo, non violenta e colorata che
ribadisce che la democrazia non significa imporre le decisioni dall’alto, ma
si costruisce partendo dall’ascolto delle comunità che vogliono un futuro di
pace, di sviluppo di qualità e di buona occupazione.

Chiediamo ai responsabili della politica italiana di lavorare con coraggio e
tenacia per scongiurare il malcontento che ha imboccato la strada
dell’antipolitica e dello scollamento della società dalle istituzioni. Il
governo non può non assumersi la responsabilità del confronto con la diffusa
ostilità della popolazione a questa decisione, espressa dalla richiesta
referendaria e da numerose mobilitazioni.

Chiediamo infine al governo che sia coerente col proprio programma al cui
centro c’è la pace, anche opporsi alla nuova base Usa a Vicenza, strumento
di guerra, significa compiere un passo avanti per costruire un mondo
diverso, fatto di pace e non di guerra.

Coordinamento dei Comitati NO al Dal Molin

4 commenti:

eltosco ha detto...

Spì!!!c'hai proprio ragiò!!questi senza de te stanno li cazzi sua!!! torna te a dirgli come si gestisce un gruppo de persone!!!


MolinTosco

eltosco ha detto...

L'hai letta la mail???cmq ogni tanto vacci su www.kulturadimazza.ilcannocchiale.it e lascia un commento ai miei articolucci(e anche a quelli degli altri se vuoi)!!!ciao bello pensace bbene!!!

CritiTosco di Cinema

spina ha detto...

letta la mail...
..
te farò sapè le newz

Anonimo ha detto...

Interesting to know.